Satō Haruo (1892-1964) fu tra i pionieri del modernismo giapponese degli anni ’20. Poeta, pittore, romanziere, autore di scenografie cinematografiche e traduttore di opere occidentali, tra cui Pinocchio, le poesie di Oscar Wilde, i racconti di E.A. Poe e di Sacher Masoch, i suoi racconti presentano un dialogo costante con varie forme espressive, in particolare il cinema, e con la letteratura occidentale. L’esplorazione degli stati mentali, lo sconfinamento del reale nella dimensione onirica, il senso ambivalente di inquietudine e attrazione per la modernità sono elementi ricorrenti nelle sue opere.
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