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Jana Beňová
traduzione dallo slovacco di Alessandra Mura
Nel Cafè Hyena, al centro di Bratislava, si incontrano regolarmente Elza, Jan, Elfman e Rebeka. Quattro giovani artisti in cerca della propria strada che non vogliono integrarsi negli ingranaggi del lavoro, del guadagno e della carriera. La sua eroina, Elza, vive in un enorme condominio della periferia, a Petržalka. Dove tutte le pareti riproducono musica e parlano. E dove il tempo è irrilevante. Qui potete trovare le creature che il resto del mondo crede non esistano più, siano estinte. C’è la storia d’amore di Elza e Ian. Ci sono i disperati disoccupati di Bratislava, che hanno aderito alla classe spensierata di persone che acquistano solo ciò che si può riciclare nel giro di ventiquattro ore. Elza ha un piano per portare via da Petržalka le persone che ama, per salvarle, e la pianta di Petržalka a Bratislava si delinea attraverso la mappa dei suoi ricordi e delle sue associazioni, in una lingua densa e poetica, originale e ironica che descrive un percorso interiore coinvolgente e di straordinaria coerenza.
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