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Wataya Risa
Poverina!
di: Wataya RisaLa scrittura meravigliosamente strutturata di Wataya Risa e le sue osservazioni sul funzionamento della mente umana rendono questo libro una lettura obbligata.
€15.60
traduzione dal giapponese di Alessandro Passarella
Due racconti, due storie al femminile in cui le ottime intenzioni delle protagoniste sono messe a dura prova dal corso degli eventi. In Poverina! spicca l’esuberante intraprendenza di Julie, una commessa di un centro commerciale che inizia a domandarsi se sia lecito accanirsi contro Akiyo, la scaltra ex del suo ragazzo, costretta a vivere da lui per improbabili cause di forza maggiore. Julie sceglie un compromesso, cercando di capire che Akiyo sarà anche per strada e senza lavoro, ma è pur sempre l’ex del suo ragazzo. Ma l’amore è fiducia, eh, e poi, poverina… Julie riuscirà a eliminare i suoi dubbi? Beh, ovviamente, no. E alla fine scoppiano il panico e una feroce lotta psicologica.
Ami sì che è bella racconta invece la rivalità fra due amiche, Sakaki e Ami. Carina e cinica la prima, bellissima e innocente la seconda.
In entrambi i racconti si respira un’atmosfera tragicomica in cui il destino, declinato in espedienti narrativi gustosissimi, infierisce sui buoni propositi delle protagoniste, giovani donne calate in campi di battaglia dove periodiche esplosioni di furore arricchiscono l’idea di femminilità, in una vertigine emotiva che spazia da scontri dialettici a veri e propri assalti fisici. Lo sviluppo è sempre vivo, imprevedibile e dinamico, a conferma del giudizio entusiastico che il premio Nobel Ōe Kenzaburō ha espresso non solo sull’inventiva, ma anche sull’abilità tecnica di Wataya Risa nel prendere in prestito forme e temi della letteratura di consumo per ghermire il lettore e, a sua insaputa, metterlo di fronte a una lucida vivisezione della quotidianità.
“Un amore a prima vista, una lettura che commuove e regala una ventata di freschezza molto corroborante!” Lire le Japon
“Un triangolo amoroso giapponese che gioca sulle differenze culturali, ma i cui fili sono universali.” Rivista Femina
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