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Díaz Eterovic Ramón
L’oscura memoria delle armi
di: Díaz Eterovic RamónLe armi di Heredia, molto più che l’inseparabile Beretta che porta nella tasca destra della giacca, sono la semplicità, la sobrietà, l’onore, l’autenticità.
€7.50
traduzione dallo spagnolo di Enrico Passoni
L’investigatore privato cinquantenne Heredia è chiamato in causa dalla sorella maggiore di Germán Reyes, attivista dei diritti umani che, sopravvissuto alla dittatura del Generalísimo Pinochet, è assassinato in circostanze misteriose. Malgrado le reticenze iniziali, un po’ per indole, un po’ per necessità, Heredia finisce per accettare il caso. Le indagini sull’omicidio di Reyes lo porteranno a rovistare nei bassifondi più cupi della storia cilena: le torture di Pinochet, la dolorosa transizione alla democrazia, l’impunità dei militari, il loro riciclo sotto nuove vesti nella società civile e con esso il sistematico tentativo – complice la connivenza di buona parte della società civile – di cancellare ogni traccia di memoria. A dare man forte a Heredia una fitta costellazione di personaggi secondari (il fido chioscaro Anselmo, l’amico commissario Bernales, avvocati e dimostranti delle funas antiregime, oltre che un ‘doppio’ di Heredia stesso, il detective Montegón) che contribuiranno a dipanare l’intricata matassa e a consegnare a Virginia Reyes la soluzione della scomparsa del fratello. Heredia vince soprattutto in quanto è egli stesso un outsider, un sopravvissuto che, memore delle sue sofferenze, sa perfettamente per cosa valga la pena vivere e non si accontenta di facili verità premasticate. Fa affidamento sul suo gatto Simenon, sorta di incarnazione dell’alter ego della coscienza di Heredia con cui il detective abitualmente dialoga e si confronta per cercare verità alternative e nuove tracce o anche solo per combattere la solitudine. Le armi di Heredia, molto più che l’inseparabile Beretta che porta nella tasca destra della giacca, sono la semplicità, la sobrietà, l’onore, l’autenticità.
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