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Chang Kang-myoung
traduzione dal coreano di Andrea De Benedittis
La protagonista di questo romanzo, Kyena, è fidanzata con un uomo che la adora, desidera sposarla e ha un lavoro stabile in una società di credito, ma lei decide di cambiare tutto e di partire per l’Australia. Vuole riformattare la propria vita, che ormai le sta stretta. A Sidney riparte da zero, lavorando part-time in un ristorante di fettuccine e gettandosi a capofitto nello studio dell’inglese. Approfittando di un periodo di ferie, torna in Corea, dove il suo ex la sta ancora aspettando e le rinnova la promessa di una vita stabile e agiata. Anche le sue amiche di sempre cercano di convincerla a ritornare sui propri passi, ma lei non vacilla e riparte nuovamente per l’Australia. Dopo varie esperienze di vita, di lavoro e sentimentali, Kyena riesce finalmente a laurearsi, a ottenere la cittadinanza, ma soprattutto a capire che cosa sia veramente la felicità.
Perché odio la Corea svela senza reticenze le smagliature di una società che, con i suoi traguardi, si erge a modello da emulare sul piano internazionale, ma che di fatto dissimula dietro l’euforia dei propri successi un clima di sfiducia, insoddisfazione e perenne irrequietudine. Più che una critica alla Corea del Sud, come forse lascerebbe intendere il titolo, questo testo rappresenta piuttosto un inno alla ricerca di quella felicità che la protagonista spera di conquistare, anche a costo di dover mettere in discussione tutta la sua vita.
Questo romanzo di Chang Kang-myoung dal titolo provocatorio è diventato un bestseller nel 2015 ed è tra le opere letterarie che affrontano al meglio l’insoddisfazione dilagante tra i millennial sudcoreani. Perché odio la Corea
riflette il desiderio pervasivo da parte dei giovani di fuggire dall’“Inferno coreano”, inteso come consapevolezza della disuguaglianza sociale.
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