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Lu Nei
A cura di Silvia Pozzi, traduzione dal cinese di Natalia Riva, Gloria Cella
Seduto su un marciapiede di Shanghai, il trentenne Lu Xiaolu racconta la sua Giovane Babilonia. Caotici ricordi ci trasportano nella città fittizia di Daicheng. Sono gli anni Novanta, Lu Xiaolu è un diciannovenne imbranato, con una penosa carriera scolastica e scarse prospettive per il futuro. Segue il corso degli eventi con indolenza e pessimismo ma grazie agli agganci del padre diventa apprendista operaio nella fabbrica locale di saccarina.
Lo sguardo ironico e disilluso di questo scapestrato dall’animo buono dà vita al mondo variopinto della fabbrica. Tra rozzi operai, rigidi burocrati, donne maliziose e ragazze da corteggiare, Lu Xiaolu cerca la sua strada. Innamoramenti, baruffe, guai, amicizie e rivalità lo accompagnano nella sua avventurosa ricerca che lo porterà alla tanto agognata Shanghai.
Umorismo e amarezza, ribellione e rassegnazione si intrecciano nelle esuberanti vicende narrate. Sullo sfondo, la Cina socialista in piena espansione economica.
Babilonia è un termine biblico per indicare le terre nude in cui le tribù di Israele furono bandite da Dio e che è stato usato nei circoli letterari per descrivere la situazione di chi vive un’esistenza indisciplinata e ne subisce le conseguenze. Lu Nei è una voce letteraria di talento proveniente da una terra vasta e straniera.
«Consiglio vivamente questo libro a chiunque ami un lavoro che non lancia palle curve a ogni angolo. È una storia che ha un ritmo invidiabile e lascia semplicemente che le cose seguano il loro corso naturale.» Bonnie Cheung
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