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Nagira Yuu
traduzione dal giapponese di Marta Fanasca
Sarasa ha nove anni e trascorre una vita felice con gli eccentrici genitori. La sua spensieratezza si infrange all’improvviso quando, rimasta sola, viene affidata agli zii, persone rigide e poco inclini ad accettare la sua originalità. La permanenza a casa degli zii è resa ancora più difficile dall’insopportabile cugino Takahiro, che tormenta Sarasa in ogni modo. Disperata, la bambina cerca una via di fuga, e trova inaspettata solidarietà in Fumi, un ragazzo di diciannove anni che, vedendola sola al parco, la invita a trasferirsi da lui. Sarasa trascorre due mesi molto piacevoli a casa di Fumi, sperando di non doversene mai andare. Ma nel frattempo la polizia si mette sulle sue tracce, ritenendo che sia vittima di un rapimento da parte di un pedofilo. Una volta ritrovata, la bambina viene affidata a una casa-famiglia, dove cresce in solitudine, mentre Fumi è accusato di rapimento e arrestato. Passano quindici anni, Sarasa è adesso una giovane donna, e le sue giornate scorrono tra il lavoro part-time e le attenzioni per il possessivo fidanzato Ryō. La sua vita sembra procedere senza scossoni, ma i suoi pensieri vanno ancora a Fumi, l’unico ad averla aiutata quando era completamente sola, e che per colpa sua è finito in prigione. Fumi si ricorda ancora di lei? La odia per quello che è accaduto?
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