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Lorčenkov Vladimir
Italia mon amour
di: Lorčenkov VladimirIl piccolo villaggio moldavo di Larga è in preda a una mania collettiva: raggiungere l’Italia, il paese dove per tutti c’è la possibilità di un lavoro ben pagato e di un futuro felice.
€8.50
Esaurito
traduzione dal russo di A. Accattoli
Il piccolo villaggio moldavo di Larga è in preda a una mania collettiva: raggiungere l’Italia, il paese dove per tutti c’è la possibilità di un lavoro ben pagato e di un futuro felice. Gli abitanti del villaggio inseguono il loro sogno di benessere con qualunque mezzo: trattori volanti, crociate di massa, sommergibili a pedali, vendita di organi, camuffamenti collettivi… L’ossessione per un’Italia idealizzata (e purtroppo inesistente), via di fuga dalle disgustose condizioni di vita moldave, contagia tutta la nazione, dal contadino più povero fino alla massima autorità politica del paese, il presidente Voronin, che sogna di aprire una pizzeria in una cittadina del nord Italia.
Il romanzo ride e riflette sul sogno e la fuga, sui disagi e i desideri, e tanto più farà riflettere noi italiani, anche se i veri protagonisti sono i moldavi. Con spietata ironia la Moldavia è descritta come un paese senza speranza, ancora fermo a un’economia pre-industriale, dove le ragazze sognano di fare le colf nelle case italiane, e gli uomini di lavorare nei cantieri come manovali a nero. La trama si frantuma in tante piccole storie di sopravvivenza quotidiana e di tentata emigrazione: le fughe rocambolesche dei personaggi assumono forme esilaranti e macabre, ma i confini dell’Italia e dell’Unione europea, rappresentati dalla vicina Romania, si rivelano invalicabili per chi vive in quel pezzo di Europa orientale che sembra destinato all’oblio.
Riusciranno alla fine i due “eroi”, Serafim e Vasilij, che tentano di emigrare via cielo e via mare modificando la carcassa di un trattore, a portare nel nostro paese le due anime della Moldavia, quella artistica dell’umanista, innamorato della scultura di Michelangelo, e quella pratica del trattorista, che si commuove alla parola Fiat?
Il giovane autore, che si autodefinisce il fondatore della letteratura moldava in lingua russa, riesce, nonostante lo scenario di degrado che descrive, a trasmettere al lettore l’amore per il suo paese, lasciando emergere nella miriade di episodi narrati la dignità del popolo e l’ipocrisia del potere.
Recensioni
È possibile che la bella Italia possa apparire sia l’inferno che il paradiso, così come il sogno più caro di qualcuno? Vladimir Lorčenkov esplora questa possibilità – in colori vivaci, con il dispetto di una libellista, e un sorriso di buon umore. Gazeta Literaturnaya
Si tratta di un lavoro sanguigno, selvaggio, grottesco in ogni risvolto della trama e in ogni personaggio, scritto brillantemente, amaramente, con umorismo, e – paradossalmente, quando abbiamo a che fare con il grottesco – onestamente. Krupa.ru
Vladimir Lorčenkov è un impostore di grande talento: dipinge una vita colorata, luminosa e folle in un angolo buio del mondo post-sovietico. Egli presenta se stesso con successo come il “Kusturica della Moldavia”‘ ma invece è molto più cupo, molto più amaro e disperato. Vedomosti